Tu che sei parte di me …

… dopo aver visto questo spot pubblicitario (“Campagna 2012 di Pubblicità Progresso sulla donazione di organi e tessuti”), per me non è più stato solo il titolo di una canzone del cantante Pacifico e di Gianna Nannini, ma qualcosa di più, un messaggio importante e indispensabile, un vero pensiero evolutivo, di crescita, almeno questo è quanto io sono riuscita a percepire.

Avevo sempre avuto le idee chiare su ciò che avrei voluto “dopo di me” e per questo ho manifestato da subito la volontà di donare i miei organi, ma sono ancora più motivata e convinta dopo la testimonianza resa dal video pubblicitario che mai, in quanto tale, ha assolto al meglio al suo compito precipuo: incoraggiare ad una scelta di sensibilità ma lasciando liberi di riflettere e, soprattutto, di optare di non demandare ad altri una scelta decisionale così difficile da prendere per una persona cara, magari costretta a decidere in mezz’ora, perché tanto sarebbe il tempo che verrebbe dato per dare la disponibilità all’espianto.

Sarebbe giusto decidere in vita di donare i nostri organi, d’altronde, dopo aver maturato l’idea e assunto tutte le informazioni per una decisione ponderata, il passo è facile, basta iscriversi all’Associazione Italiana Donazione Organi (AIDO) ed evitare così che altri al posto nostro debbano essere costretti a prendere una decisione non loro che, il più delle volte, toccando la coscienza o l’etica di chi rimane e si trova in un momento sicuramente difficile, non viene conclusa perché negata o solo titubata impedendo pertanto di dare speranza e salvare altre persone altrimenti condannate.

Se avessi avuto dubbi, ora, nel vedere quei due ragazzi uniti da un legame così forte, come quello espresso in maniera quasi tangibile, sarebbero assolutamente fugati, così come sarebbe spazzato via, con un nostro gesto, la disperazione di un singolo individuo, di una famiglia intera, di una cerchia di amici che, per il nostro egoismo e anche per alcune nostre convinzioni – facilmente scacciati se debitamente informati sull’argomento – potrebbero non gioire mai né aver mai l’opportunità di poter pronunciare le parole conclusive di Alberto (il ragazzo dello spot): “Grazie amico, grazie fratello”.

Vorrei che un giorno qualcuno pensasse anche a me come un’amica o una sorella …


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2 risposte a “Tu che sei parte di me …”

  1. Avatar Er Noce Tiziano Nuccilli

    E’ certamente un iniziativa positiva, la gente spesso non ci pensa a questo, a poter salvare un altro essere umano solamente decidendo di donare un organo o tessuti o quel che sia (nse butta niente come coi maiali XD). Ma parlando seriamente io sono a favore perchè un giorno potrò anche io aver bisogno di un organo. Basta pensarci un attimo tu saresti condannato a morte perchè gente ha deciso di far marcire una delle cose più complesse e indispensabili del mondo come un cuore sano o un fegato pulito o qualsiasi altra cosa si possa concedere per salvare una o più vite umane. Certo è una scelta di ognuno di noi SE o MENO donare gli organi sono comunque scelte personali.

    1. Avatar Pina Teresa Lontri

      Ciao Tiziano, innanzitutto grazie per l’attenzione che hai mostrato di avere per il mio “pensiero” e per l’argomento che reputo molto, ma molto delicato. Delicato perché, come giustamente fai emergere tu, tocca la nostra etica, la nostra sensibilità, la nostra emotività, i nostri convincimenti e, il più delle volte, quelle forme educative che fin da piccoli ci trasmettono e, qualche volta, ci inculcano.

      A volte, quando affronto l’argomento con persone poco inclini a questo tema, la cosa che spesso ricorre è la credenza che “dopo di noi” si debba rivivere una realtà identica a questa, quasi una sorta di reincarnazione e, la sola idea di doverci … arrivare, privati di parti di noi, spaventa. Sono fermamente convinta che la giusta informazione e la corretta sensibilizzazione possano farci superare le insicurezze e i dubbi.

      Avrei più paura di dover assistere alla sofferenza o, peggio, alla scomparsa di una persona cara che con un gesto spontaneo e altruistico potrebbe salvarsi, più che di dover fare i conti con un giudizio affrettato e poco generoso.