Un giudice di pace del Comune di Fondi (in provincia di Latina) ha sentenziato il 21 febbraio 2017 (sentenza n. 16/2017) che sulle strisce blu, cioè quei posti auto in cui è possibile parcheggiare pagando un ticket,
gli automobilisti, in mancanza dei dispositivi attrezzati col bancomat, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati.
Ancora una volta a cambiare le carte in tavola sono le sentenze e, in quanto tali, presuppongono l’aver instaurato un giudizio a titolo oneroso ed essersi affidati alla decisione di un giudice che, potendo interpretare la legge, può emettere un provvedimento più o meno favorevole.
Insomma, una sorta di roulette russa.
Viene da chiedersi quanto e quando vale la pena di intentare e cimentarsi in un simile “gioco d’azzardo”.
A me viene il sospetto che a queste considerazioni giunge anche il legislatore che, con norme mai chiare e mai decise, induce il cittadino a fare delle scelte di opportunità e, quando queste pesano in negativo sul piatto della bilancia, ecco che si addiviene alla conclusione più logica e alla rassegnazione: pagare la multa sempre e comunque pur di non andare incontro a ulteriori e maggiori spese provando a difendere un proprio diritto.
Il diritto, in questo caso, è aleatorio oppure solo per pochi che si trovano nella condizione di poter disporre di tempo e denaro.
Infatti, a decidere di fare ricorso per una multa di € 41 per aver lasciato l’auto sulle strisce blu senza tagliando di sosta – che ha poi determinato la sentenza di cui si tratta -, è stata una praticante avvocato che, mettendo a frutto la sua professionalità e avendo quindi gli strumenti per potersi e sapersi difendere autonomamente, ha cercato di porre rimedio a quella che lei ha ritenuto fosse stata un’ingiustizia.
Invero, la multa per l’omesso pagamento del ticket per la sosta auto sulle strisce blu, sembra sia stata annullata dal giudice adducendo come motivazione quanto previsto nella modifica introdotta con l’art. 1 comma 901 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di Stabilità 2016) che estende
[…] anche ai dispositivi di controllo di durata della sosta, l’obbligo di accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito
ritenendo di fatto il parchimetro privo di POS (Point Of Sale, ovvero punto di pagamento digitale) non conforme alla legge, la quale imponeva ai Comuni l’adeguamento a decorrere dal 1° luglio 2016.
Successivamente, anche il Giudice di Pace di Firenze ha emesso analogo dispositivo (n. 1079/17).
In poche parole, se il parchimetro posto dal Comune nell’area di sosta a pagamento non mette il cittadino nelle condizioni di poter pagare con la carta di credito o debito (bancomat) e non si hanno monete a disposizione, si può sostare sulle strisce blu senza corrispondere il ticket e senza incorrere nel rischio di una multa per tale omissione.
Tutto ciò a meno che il Comune non dimostri l’«oggettiva impossibilità tecnica» di poter adeguare il dispositivo perché, ad esempio, la zona potrebbe risultare carente o assente di copertura da rete cellulare.
L’omesso pagamento sembra facile e appetibile ma, così com’è stato e continua a essere per alcune sentenze che hanno riguardato la sosta sulle strisce blu oltre l’orario del ticket, si assiste spesso a decisioni diametralmente opposte, promulgate in base al periodo e all’umore del giudicante, ponendo il cittadino nella confusione più totale e assoggettandolo al rischio di dover sborsare somme maggiori rispetto all’importo iniziale.
Altro che avvantaggiarsi dello sconto del 30% se si paga entro 5 giorni dalla notifica della multa!
Pertanto, conscia di come vanno le cose nella nostra Nazione, se dovessi dare un suggerimento, anche se personalmente sono incline a difendere pervicacemente la tutela dei propri diritti, proporrei di non affidarsi alla sorte.
I ricorsi costano e, anche quando sembrano gratuiti, come quelli inoltrati al Prefetto, nascondono l’insidia dell’applicazione del doppio della somma se non dovesse andare a buon fine.
Quando si sceglie di parcheggiare la propria autovettura sulle strisce blu, bisogna accettare che in quegli spazi si deve pagare perché così è regolamentata quel tipo di sosta (parchimetro, gratta e sosta, ecc.).
Viceversa, si può sempre decidere di utilizzare gli stalli liberi che, di norma, dovrebbero essere nelle immediate vicinanze di quelle a pagamento.
Cu si vaddò si savvò! (Chi si guardò le spalle si salvò!)
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