Visite Fiscali 2015. Novità Per Il Settore Privato

In merito all’argomento visite fiscali e reperibilità malattia avevo già scritto nei miei precedenti post “2013. Fasce di reperibilità per lavoratori assenti per malattia” del 18 marzo 2013 e “Fasce di reperibilità dipendenti pubblici: l’Inps sospende i controlli d’ufficio ” del 3 maggio 2013.

L’aspetto che mi è stato da sempre poco chiaro si riferiva alle differenze di esonero dalla reperibilità delle visite fiscali che vigeva tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato.

Per i lavoratori del settore pubblico esiste ancora oggi l’esclusione dall’obbligo di rispettare il vincolo di reperibilità durante le fasce orarie (9:00-13:00 / 15:00-18:00). Questo nei casi in cui:
• il lavoratore è affetto da patologie che richiedono terapie salvavita;
• ha subìto un infortunio sul lavoro;
• soffre di malattie per cui è stata riconosciuta la causa di servizio;
• soffre di malattie connesse alla propria invalidità;
• vi sia ricovero ospedaliero;
• per gravidanza a rischio;
• in tutti i casi in cui, per il periodo di prognosi indicato nel certificato, è già stata effettuata la visita.

Per i lavoratori privati questa possibilità non era contemplata, poiché, durante le previste fasce orarie (10:00-12:00 / 17:00-19:00), hanno sempre il vincolo di reperibilità, configurando, a mio parere, una vera e propria disparità di trattamento.

A luglio di quest’anno leggo su un quotidiano online della disavventura di una donna che, affetta da una patologia grave e sfiancata dal trattamento chemioterapico, è risultata per il medico che ha effettuato la visita fiscale assente al suo domicilio. La conseguenza è stata l’immediata convocazione dell’Inps presso i propri uffici per gli accertamenti di malattia non tenendo però conto del forte stato invalidante della lavoratrice.

ricetta-medicaQuesto ennesimo atto di insensibilità da parte di alcuni Organi di Controllo verso chi sta veramente male, ha motivato la signora Chiara (questo è il suo nome, ma rappresenta senz’altro migliaia di persone oggetto di simili ingiustizie) a denunciare pubblicamente l’accaduto e, trovando una forte solidarietà e un momento favorevole, è riuscita nel suo intento: portare all’attenzione della politica uno dei disagi che si accusa da anni ma che ancora non aveva trovato terreno fertile per poter essere affrontato e deciso positivamente.

Finalmente, nella seduta del Consiglio dei Ministri n. 79 del 4 settembre 2015, in materia di decreti attuativi del Jobs Act (precisamente il n. 176), il Governo è intervenuto anche su questa tematica apportando delle importanti novità che, nello specifico, riguardano le “Disposizioni in materia di rapporto di lavoro”, e tra i principali interventi è prevista “l’introduzione con decreto ministeriale, per i lavoratori del settore privato, di ipotesi di esenzione dal rispetto delle fasce di reperibilità in caso di malattia, così come avviene per i lavoratori del settore pubblico”.

Questa rilevante novità entrerà in vigore quando il decreto attuativo Jobs Act 2015 verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Che poi la legge si chiami Carlotta, Chiara, Alfredo o altro, poco importa. Ciò che si apprezza di più è una risposta concreta e un atto di civiltà che, in quanto tale, non dovrebbe nascere da macerie umane ma da sentimenti di giustizia sociale.

Per riuscire a far girare meglio questa nostra macchina burocratica e ottenere risposte alle esigenze legittime dei cittadini, più che sollecitare i social network e interessare programmi televisivi (ormai unici nostri alleati), basterebbe una maggiore preparazione dei nostri legislatori e una più alta sensibilità dimostrata da chi ci rappresenta nelle sedi di concertazione o di contrattazione.

Le ragioni delle varie categorie (o dei più) non possono essere solo valutate teoricamente, devono poter raccontare la reale quotidianità di chi la vive nelle ristrettezze, nei disagi, nei problemi, nelle vessazioni, nei dinieghi, nelle ingiustizie e non certo da chi, stando nella bambagia (che noi garantiamo loro), non ha la benché minima idea di cosa significhi contare ogni giorno il contenuto del proprio portamonete e da matematico ed economista esperto approntare la lista delle priorità e delle necessità.

ammalatoEppure, dal nostro Stato non sentiamo altro che richieste di sacrifici per stare meglio dopo. Concluderei con questa citazione: “Diffidate di coloro che predicano l’idea del sacrificio. Ciò che in realtà vogliono è che qualcuno si sacrifichi per loro” (Joan Fuster).