Incentivi auto 2013/2015 solo per vetture a bassa emissione (gpl, metano, ibride, elettriche, ecc.)

Non è un bel momento per fare acquisti (non per tanti almeno), tuttavia, quando questi non sono accessori ma necessari, il discorso cambia e, se come in questo caso, sono state previste delle agevolazioni per cambiare la nostra vecchia automobile o solo per comprarne una o ancora per necessità lavorative per i possessori di partita Iva, perché non approfittarne?

Ovviamente prima bisogna verificare la propria disponibilità economica, se il concessionario al quale ci si vuole rivolgere ha aderito a questa iniziativa e, cosa di non poco conto, se ancora si può contare sulla residua disponibilità di risorse statali. Fatto questo, sarebbe il caso di analizzare nel dettaglio se o meno gli incentivi di cui si parla sono veramente convenienti o se, come tante volte accade, nascondono qualche insidia, non ultimo un innalzamento improvviso e immotivato dei listini prezzi operato … ad hoc, accompagnato da qualche consiglio sibillino sulla migliore offerta “di mercato” intesa a scoraggiare anche il più oculato risparmiatore!

Dal 14 marzo 2013 e fino al 31 dicembre 2015 sarà possibile attivarsi, privati e società (queste ultime prevalentemente destinatarie di tale offerta) per acquistare delle automobili ecologiche. Questo è quanto previsto dalla Legge Sviluppo n. 134 del 2012 e dal successivo decreto di attuazione 11 gennaio 2013 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 12 febbraio 2013), al cui allegato 1 c’è l’elenco delle categorie dei veicoli ammissibili.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, in merito, ha allestito una pagina in cui spiega passo passo, prima di tutti ai rivenditori (che dovranno prenotare i contributi accedendo al sito www.bec.mise.gov.it, online già dal 6 febbraio scorso), in cosa consiste questa agevolazione, i requisiti, le modalità per accedervi e le somme messe a disposizione per il triennio 2013/2015.

Da quanto emerge dal sito del suddetto Ministero: “il provvedimento, con finalità ambientali e a carattere sperimentale, è rivolto prevalentemente all’acquisto di veicoli aziendali e per uso pubblico”, tanto che per il 2013, dei 40 milioni di euro disponibili, solo 4,5 milioni sono destinati anche ai privati, che non hanno l’obbligo di rottamare un vecchio mezzo; la restante parte (35,5 milioni di euro) va alle figure giuridiche per l’ammodernamento del parco macchine per la loro attività d’impresa (commerciali, società di trasporto pubblico di linea, noleggio con conducente, taxi, rent a car, ecc.), anche se per queste è obbligatoria la rottamazione di un proprio veicolo della stessa tipologia di quello acquistato, nonché posseduto da almeno un anno e vecchio di oltre 10.

I veicoli a bassa emissione sono quelli che hanno emanazioni di anidride carbonica (CO2), allo scarico, fino a 120 g/km, decisamente meno inquinanti, e vi rientrano quelli a GPL, a metano, biometano, ibridi, elettrici, a biocombustibili e a idrogeno.

Oltre a quanto anticipato sopra, ci sono alcune differenze sostanziali tra i privati e le aziende che vogliono fare ricorso a tali contributi previsti solo per l’acquisto di auto nuove – escludendo pertanto quelle a cosiddetto “km zero” in quanto già immatricolate.

Solo per fare una sintesi, che non ha e non vuole avere la presunzione di spiegare ogni dettaglio (per i quali si rimanda al sito del Ministero dello Sviluppo Economico sopra linkato), dedicherò le prossime righe a quanto previsto per l’anno in corso (2013), stante che, così come vanno le cose, considerato pure che già prima di partire questo fondo è stato tagliato di 20 milioni di euro, conscia delle promesse “da marinaio” del nostro Stato non azzardo ipotesi di fattibilità né di sicura reperibilità di risorse finanziarie per i prossimi anni.

Intanto, per il 2013 l’incentivo di cui si può godere è del 20% del costo del veicolo scelto tra quelli aventi le caratteristiche richieste, con tetti massimi rispettivamente di:

  • 5.000 euro se l’emissione di anidride carbonica non supera i 50 g/km;
  • 4 mila euro non superiori a 95 g/km;
  • 2 mila euro se non supera i 120 g/km.

Solo per i privati l’acquisto deve riguardare un mezzo che non emetta più di 95 g/km di CO2.

Ora, osservando l’elenco delle automobili con emissione di CO2 al di sotto dei 95 g/km, le possibilità di acquisto per i privati sono veramente poche, quasi tutte riferite a vetture ibride e a metano e nessuna a gpl, e sono anche tra le più costose. Non è un caso che questo provvedimento sia “rivolto prevalentemente all’acquisto di veicoli aziendali e per uso pubblico”!

Altre condizioni inderogabili per poter ottenere tale beneficio economico, che non deve chiedere l’acquirente ma il concessionario, è che la consegna del veicolo avvenga entro 90 giorni dalla prenotazione, anch’essa curata dal rivenditore che, formalizzato il tutto e immatricolato il veicolo, sarà a sua volta rimborsato dalla casa costruttrice che beneficerà di un credito di imposta per recuperare le somme stornate a titolo di incentivo. Per la rottamazione, quando e se prevista, l’automobile dovrà essere consegnata al concessionario (che dovrà provvedere alla sua alienazione entro 15 giorni dal ricevimento della stessa) contestualmente all’acquisto del nuovo veicolo.

Per chi decidesse di dare una prima occhiata alle vetture potenzialmente acquistabili, suggerisco l’articolo “Tornano gli eco-incentivi. Ma solo per pochi” sul Corriere della Sera online.

Pur ritenendola, questa degli incentivi auto, un’iniziativa apprezzabile per cercare di risollevare le sorti del mercato di settore, una cosa che non reputo giusta è la corsa al tempo che si dovrà necessariamente intraprendere per poter fruire, sempre che si riesca a farlo, delle esigue risorse messe a disposizione dei privati.

Questi ultimi, a differenza delle aziende, che godono di altre forme di agevolazioni anche fiscali e di bilancio (come ad esempio quelle di trasporto pubblico di linea che ricevono anche contributi a fondo perduto per l’intero importo di nuovi acquisti e per l’ammodernamento del parco autobus), per poter beneficiare di qualche agevolazione devono aspettare i cosiddetti bonus statali il cui budget, così come in questo caso, si potrebbe esaurire in men che non si dica, lasciando a bocca asciutta coloro che, forse, non aspettavano altro che questa opportunità di acquisto agevolato.